

Il relatore ha esordito sottolineando alla platea come il variegato e complesso fenomeno dei disturbi dell’apprendimento sia in progressiva crescita nelle scuole italiane e di quanto sia conseguentemente necessaria ed importante una preparazione diffusa e generalizzata dei docenti in questo specifico ambito al fine di fornire un valido aiuto a tutti quegli studenti che evidenziano difficoltà nel percorso scolastico. Difficoltà di apprendimento spesso correlate a nascite premature, a fattori ereditari o strettamente connesse all’ambiente socio-culturale di appartenenza. In altri casi casi ancora legate a fattori determinati dall’inquinamento ambientale.
Ad arricchire il significativo incontro è intervenuto in collegamento Skype, da Roma, il dottor Raffaele Ciambrone, dirigente Miur dell’Ufficio per l’integrazione degli alunni disabili che è entrato nel vivo della effettiva “Didattica inclusiva” evidenziando come nonostante esista dal 2012 una regolamentazione nazionale relativa ai bisogni educativi speciali degli studenti che indirizza verso una personalizzazione delle programmazioni didattiche, la scuola rimanga ancorata ad una standardizzazione dell’insegnamento delle varie discipline andando ad incrementare il fenomeno dell’esclusione e della dispersione scolastica.
A tale proposito è apparsa estremamente interessante la sperimentazione in atto, attivata in cinque città italiane relativa ad una rivisitazione dell’orario scolastico che predilige l’accorpamento di un numero inferiore di discipline in tempi più ampi e continuativi piuttosto che l’attuale frammentazione oraria settimanale con cui si svolgono le numerose materie del Curricolo. Più precisamente si vuol verificare se l’apprendimento risulti maggiormente facilitato da una ridotta concentrazione settimanale di materie articolate in tempi scolastici maggiormente prolungati e posti a rotazione (esempio: 12 ore di matematica continuative articolate tra lezioni frontali ed attività laboratoriali ed 8 ore di italiano da posporre nella settimana successiva) piuttosto che continuare a programmare ogni mattina un alto numero di discipline che spesso si insegnano in tempi ristretti e spasmodici (esempio un'ora di storia, 2 di disegno e storia dell’arte, 2 di inglese, un'ora di diritto e così via per tutti i giorni della settimana).
Il pomeriggio si è aperto con l’introduzione della dirigente Scolastica del Liceo Enriques, professoressa Manuela Mariani seguito dai saluti della dottoressa Tiziana Rapisarda espressi a nome dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Livorno. Le tematiche affrontate sono state incentrate su ciò che l’attuale ricerca evidenzia a proposito di come l’essere umano apprende e sugli elementi che facilitano tale processo. In particolare è stato sottolineato come l’apprendimento non sia soltanto mera acquisizione di cognizioni ma anche fonte inestimabile di emozioni per cui l’ambiente ed il contesto giocano un ruolo determinante nel suddetto processo di crescita.
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