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Da questi dati emersi dall’ultima indagine di Telefono Azzurro realizzata in occasione del Safer Internet Day 2016, abbiamo preso lo spunto per dedicare a tutta la comunità scolastica della nostra scuola un incontro dal titolo “Safety & Internet” che è inserito all’interno del convegno “#INTERNET_Didactics&Safety” che si terrà il giorno venerdì 17 marzo p.v. alle ore 17.00 presso l’aula magna del nostro istituto.
L’incontro cercherà di analizzare, da punti di vista diversi, i fenomeni connessi alla dipendenza tipo il cyber bullismo, stalking, in modo da creare una cultura che consenta di diffondere la consapevolezza sia negli studenti che nelle famiglie dei rischi e quindi la necessità di “operare in sicurezza”.
Parteciperanno come relatori:
Prof. Josep Blasco (Spanish e-twinning ambassador- Institut Palamós – Catalonia)
Prof. Turini (Prorettore - Dipartimento Informatica - Università di Pisa)
Prof. Mauro Fierli (già Ispettore e Direttore Generale per l’Innovazione Tecnologica del
MIUR. Membro del Comitato per lo sviluppo della Cultura Scientifica e Tecnologica)
Ispettore Capo. Montuori M. (Responsabile della sezione Rappresentante Polizia di Stato)
Dott.ssa Marazziti Donatella (Resp. del laboratorio di Psicofarmacologia della sez. di
Psichiatria del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale , Università di Pisa)
Md-Cir-1 rev.2
Dott.ssa Sibilla Vanni (Psicologa e Tutor dell'apprendimento)
Prof. Simona Barnabei (Referente pedagogico e-twinning Toscana)
Prof. Marina Marino (e-twinning and Erasmus+ambassador)
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Il tema dell’Alternanza, disciplinato dalla recente legge 107/2015 e strettamente collegato alle nuove disposizioni relative all’Esame di Stato, è una metodologia didattica centrale nella programmazione dei licei delle Scienze Umane, Classico, Economico-sociale, Musicale e Coreutico che compongono l’Istituto.
Questo impegno pluriennale è stato riconosciuto dall’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL Servizi S.p.a., ex ITALIA LAVORO) che ha selezionato sul territorio toscano 7 scuole, tra le quali il Liceo Niccolini Palli per partecipare ad una serie di iniziative formative e di riflessione proprio sul tema dell’Alternanza Scuola-Lavoro.
Le attività di Alternanza, promosse e progettate dall’inizio dell’anno scolastico, sono giunte al momento del coinvolgimento degli studenti del Triennio “fuori dalle aule”; estremamente significative le esperienze presso gli asili nido e le scuole d’infanzia del Comune di Livorno, quelle presso gli studi professionali di avvocati, notai e consulenti del lavoro, le esperienze archeologiche, quelle nel settore della comunicazione, nonché presso il teatro Goldoni in occasione dell’allestimento dell’opera “Manon Lescaut”.
Il lavoro sul campo mostra la sua duplice valenza sia come acquisizione di competenze, spendibili in un mercato del lavoro in continua trasformazione, sia come occasione di orientamento e ri-orientamento. Tutto questo in previsione di un futuro lavorativo che vedrà gli studenti di oggi protagonisti di attività professionali neppure ipotizzabili oggi.
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Lo spareggio fra le classi si è svolto ieri, giovedì 16 marzo, nella palestra della scuola: gli studenti delle 4 classi coinvolte 2G, 4A, 4B, 5A guidate dalla professoressa Nesti referente del progetto e dalle professoresse Cosci, Tessarolo e Agostinelli si sono sfidati a suon di lipogrammi, logogrifi, rime e acrostici proposti per l’occasione da un docente d’eccezione: Andrea Delmonte, coordinatore editoriale di Comix.
La classe V A rappresenterà la scuola nella finalissima in programma lunedì 22 maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino. Al Lingotto gli studenti del Liceo Scientifico Federigo Enriquessfideranno le altre due classi finaliste della sezione scuole superiori, ossia il Liceo “Tommaso Campanella” diLamezia Terme (CZ) e il Liceo Classico Pietrobono di Alatri (FR).
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Aamps avvia la pulizia appeared first on QuiLivorno.it.
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Gli eco tutor sono studenti di alcuni istituti scolastici superiori cittdini che hanno aderito al progetto (licei Niccolini Palli, Cecioni, Enriques, istituti Vespucci, Nautico, Iti, Orlando, Colombo) e nel corso dei mesi hanno incontrato esperti del settore che li hanno formati su mobilità sostenibile, consumo consapevole, ciclo dei rifiuti, biodiversità e abbandono dei rifiuti in mare,sostenibilità ambientale ed uso efficiente delle risorse; tutti temi finalizzati all'adozione di stili di vita più consapevoli.
Concluso questo ciclo formativo, è arrivato ora il momento di salire in cattedra per gli eco tutor, con il delicato compito di condividere quanto appreso fin qui con i bambini di alcune scuole elementari (1B e 4 Carducci, 3B e 3A Benci, 2A, 2B e 3 Villa Corridi, 3 A e 4A Campana, 2B e 4B Brin) elaborando le conoscenze ricevute nel segno della massima creatività, attraverso slide, disegni o filmati.
Nell'ambito degli incontri in calendario, già avviati dall'inizio del mese di marzo, interverrà anche l'assessore all'ambiente Giuseppe Vece che sarà presente mercoledì 22 marzo alle scuole Brin in via Sardegna dove, a partire dalle ore 9, gli eco tutor dell'istituto Colombo restituiranno quanto appreso fin qui ai piccoli ecologisti della classe 2B.
“Le iniziative pubbliche sono certamente molto importanti, ma il futuro della società è prima di tutto nei luoghi di formazione dei più piccoli – così l'assessore Vece - Dobbiamo impegnarci tutti, ad ogni livello. Le politiche ambientali di domani le scriveranno i più giovani, su ciascuno di noi ricade dunque una grande responsabilità, quella cioè di contribuire ad accrescere in loro una maggiore consapevolezza dell’importanza della conoscenza, della tutela del territorio e del rispetto dell’ambiente, così da generare un ambiente più prospero e sano”.
Al termine del ciclo di incontri è previsto un momento di apertura con la città, in programma nel mese di aprile, nel quale gli eco tutor saranno chiamati a sensibilizzare i cittadini su una nuova visione del nostro vivere, basata su un'economia circolare e priva di sprechi.
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Al tavolo erano presenti il presidente della Provincia, Alessandro Franchi, insieme ad Anna Roselli e alla responsabile della servizio Edilizia e manutenzioni, Barbara Moradei, con i funzionari e i tecnici dei servizi; la vice sindaca di Livorno, Stella Sorgente insieme al responsabile dell’Ufficio Rete scolastica del Comune, Marco Marinari; la responsabile dell’ufficio organici di II grado dell’ Ufficio Scolastico Provinciale, Gessica Maiorano.
I dirigenti scolastici degli istituti presenti erano: Giuseppe De Puri, liceo Cecioni; Simonetta Costagliola, IIS Vespucci-Colombo; Riccardo Borraccini, IIS Buontalenti-Cappellini-Orlando; Nedi Orlandini, IIS Niccolini-Palli. In rappresentanza del liceo Enriques e dell’Iti Galilei c’erano rispettivamente Rossella Di Batte, insieme al docente responsabile dell’indirizzo sportivo Marcello Manuli e Maurizio Taddei.
Il presidente Franchi ha introdotto i lavori sottolineando la necessità di un lavoro congiunto, necessario ad affrontare i problemi del sovra o sottodimensionamento degli istituti, anche alla luce delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico, che a Livorno vedono confermare il forte sovra dimensionamento di alcune scuole, liceo Cecioni e Iti Galilei, mentre altri istituti rimangono ai limiti della soglia minima e sono a rischio autonomia.
Franchi, ha inoltre richiamato i problemi economici dell’Ente - comuni a tutte le Province tanto che le amministrazioni hanno inviato esposti cautelativi alle Procure dei propri territori - e l’impossibilità, ad oggi, di chiudere il bilancio preventivo 2017, con la conseguente difficoltà per l’Amministrazione Provinciale di programmare interventi di manutenzione straordinaria e di carattere strutturale, laddove si rendesse necessario riorganizzare gli spazi per la didattica.
Dagli interventi dei presidi è emersa la necessità di monitorare il trend sull’andamento delle iscrizioni alle prime classi, soprattutto per quanto riguarda i nuovi indirizzi di studio introdotti negli ultimi anni, cui deve essere unita un’ efficace azione di orientamento scolastico, capace di fornire informazioni ampie e puntuali sull’intera offerta scolastica superiore. Su questo tema tutti i presenti hanno convenuto sull’ opportunità di promuovere iniziative e strumenti rivolti agli insegnanti e ai ragazzi delle scuole medie, dando mandato alla Provincia di avanzare una proposta organica in merito.
L’altro problema sollevato è stato quello delle palestre. Dietro richiesta dell’Amministrazione Provinciale, le scuole stanno inviando il quadro delle ore curriculari di educazione fisica del prossimo anno, sulla base del quale sarà definito il ricorso alle strutture comunali o private per coprire tutte le necessità.
D’intesa con i dirigenti scolastici, la Provincia convocherà una nuova riunione del tavolo entro la fine dell’anno scolastico.
“Il quel periodo - ha sottolineato il presidente Franchi concludendo l’incontro - avremo maggiori certezze rispetto alle disponibilità di bilancio della Provincia, mentre l’Ufficio Istruzione presenterà ai presidi una proposta rispetto alle attività di orientamento sulla quale Provincia e scuole lavoreranno insieme in vista anche di un possibile evento da organizzare nel mese di ottobre. L’obiettivo comune è, infatti, quello promuovere una maggiore conoscenza dell’offerta scolastica delle scuole superiori livornesi e favorire un miglior bilanciamento delle iscrizioni fra i vari istituti”.
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Le attività prevedono che circa 145 studenti, 16 professori e 4 orientatori lavorino insieme nell’ambito dell’efficientamento energetico proponendo un approccio learning by doing e di rafforzamento delle competenze trasversali dei giovani studenti, utili al loro ingresso nel mondo del lavoro. All’iniziativa, che vede un confronto sullo stato dei lavori delle attività portate avanti dalla scuola con gli studenti, parteciperanno l’Assessore all’Istruzione Cristina Grieco della Regione Toscana, il Dirigente della Programmazione Istruzione e Formazione della Regione Toscana, Maria Chiara Montomoli, il Presidente della Provincia di Livorno, Alessandro Franchi, il Dirigente Scolastico dell’ITIS Galilei, Giuliana Ficini, il Presidente di CEDIT, Giovan Battista Donati, l’AziendaGenerplus Spa, Giacomo Betti, Carlo Giangregorio e Andrea Manni, ed i professori dell’Istituto ITIS Galilei , Gabriele Volpi, Stefano Grassi, Enzo Montecucco, Rossella Lombardo. Ingresso su invito.
Il progetto ENERGY LAB
L’Istituto Tecnico Industriale Galilei è capofila del progetto EnergyLab,progetto sperimentale a tema ENERGIA ed EFFICIENZA ENERGETICA, finanziato dalla Unione Europea e la Regione Toscana nell’ambito dei finanziamenti P.O.R. TOSCANA 2014-2020 Asse C ‘Istruzione e Formazione’.
Il progetto EnergyLab punta a favorire il passaggio dall'istruzione al mondo del lavoro, migliorando l'aderenza al mercato del lavoro dei sistemi di istruzione e formazione. In particolare il progetto, in coerenza con gli obiettivi dell'avviso, vuole promuovere interventi organici e incisivi che puntino a qualificare l'offerta di istruzione e formazione tecnica e professionale, migliorando l'aderenza al mercato del lavoro dei sistemi dell'istruzione e della formazione, sviluppando competenze tecniche, comuni e relazionali per l'occupazione. I macro-obiettivi del progetto sono quattro e hanno caratteristica trasversale di tipo Istituzionale, di orientamento e ri-orientamento dei percorsi di studio degli studenti, didattico, “Life skills“ e “Keyskills”, ambientale,riduzione dello spreco e gestione sostenibile delle risorse e, informazione/educazione, comportamenti individuali e azioni collettive per lo sviluppo di una cultura e sensibilizzazione del territorio (cittadini, aziende, studenti, istituzioni) in termini di energia.
Il progetto durerà 24 mesi e si concluderà nel 2018. La formazione degli allievi è prevista in sette percorsi didattici di 100 ore,saranno coinvolti circa 150 studenti delle classi IV° di quattro indirizzi professionali con curriculo meccanico, elettronico, elettrotecnici e chimico ambientale. L’attività permetterà agli studenti di sperimentarsi in materia di efficienza energetica, partendo proprio dall’indagine della struttura che li accoglie quotidianamente, la propria scuola confrontandosi con l’impresa, partner dell’iniziativa.
La volontà dei formatori e dei professori della scuola è di porre l’attenzione su dati oggettivi che coinvolgano direttamente i ragazzi sul caso reale del proprio ambiente di apprendimento.
Il logo del progetto è stato realizzato con il sostegno dei docenti dell’Istituto e degli allievi delle classi coinvolte.
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“Una delle sfide di questo anno è stato cercare di coinvolgere dei bambini di prima elementare “ ha dichiarato la professoressa Daniele, ma la sfida è stata vinta con l’aiuto degli alunni della classe quarta liceo artistico del Colombo, che hanno realizzato un mazzo di carte speciali, con cui giocare, per aiutare i piccoli della scuola primaria ad avvicinarsi all’Antartide – un prodotto grafico, portato a termine in un paio di mesi, prima creando dei bozzetti a mano, poi attraverso Photoshop, infine stampato su carta plastificata".
Momento clou è stato il collegamento via Skype con Stazione Concordia in Antartide, grazie al quale tutti gli studenti hanno potuto rivolgere le loro domande alla squadra tecnica che si trova al momento laggiù, composta da italiani, francesi e belga. Dialogando con loro, gli studenti hanno potuto capire come si svolgono le giornate in Antartide, nonostante i sei mesi di luce piena e i mesi di buio totale, cosa indossino per uscire, come reagisca il corpo a temperature che possono raggiungere i -77 °C, con venti a 5,5 m/sec., cosa mangino durante la loro permanenza e tante altre curiosità sia relative alla vita quotidiana sia alla ricerca scientifica; inoltre hanno potuto ammirare le bellezze subacquee, grazie al video realizzato da Riccardo Pini, durante le sue immersioni per sistemare apparecchiature scientifiche e sentire dalla sua voce il racconto di incontri ravvicinati con le foche, ma anche la difficoltà di lavorare in condizioni estreme, ribadite anche dal dottor Lazzarini che ha sottolineato come il silenzio “assordante” dell’Antartide condizioni inevitabilmente il ritorno alla vita sociale, così come l’assenza prolungata di sale dall’acqua bevuta per tanto tempo, mantenga i suoi effetti sull'organismo per settimane anche se si torna alla normalità dei cibi di casa.
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Cosa spinge un chirurgo affermato a lasciare la sua città e i suoi affetti e lavorare un anno in Antartide? Come si riesce a vivere in un ambiente così estremo? Quali sono le conseguenze fisiche e psicologiche di una permanenza così lunga a temperature così rigide?
Di questo e molto altro abbiamo potuto parlare con il dottor Elvio Lazzarini, medico winterover di Base Concordia fino allo scorso dicembre, ospite dell’Istituto Vespucci, dove ha partecipato alla giornata conclusiva del Progetto Antartide 2017.
Nato a Padova, dove si è laureato in Medicina e Chirurgia, Elvio Lazzzarini opera presso l’U.O.C. di Chirurgia Generale del Presidio Ospedaliero di Cittadella, specializzato in chirurgia addominale open, laparoscopica e endocrinochirurgia, Elvio Lazzarini ha raccontato a noi e agli studenti la sua esperienza con toni pacati e sicuri, catturando l’attenzione con un racconto affascinante e ai limiti dell’impossibile, senza mai giungere a toni estremi. Ecco le sue risposte ai nostri interrogativi, in primis, la spinta a partecipare al bando nazionale ENEA-UTA.
“Il desiderio di trovare nuovi stimoli, dopo tanti anni al servizio della medicina – risponde il dottor Lazzarini – di rimettermi in gioco in un ambiente così estremo, sia dal punto di vista fisico che psicologico. E’ stato necessario, infatti, far ricorso a tutte le risorse personali interiori per mantenere una serenità mentale per vivere positivamente l’esperienza.”
Parliamo prima delle sollecitazioni fisiche a cui il fisico è sottoposto e quindi le emergenze che ha affrontato alla Base nel suo anno di permanenza.
“Dei dodici mesi, nove sono stati in completo isolamento dal resto del mondo per la difficoltà di collegamento che il continente antartico presenta, inoltre sei mesi al buio, con temperature estremamente rigide – la più bassa -77 ° con vento a 5,5 m/sec. Il che significava che il corpo percepiva una temperatura di -103°. Ovviamente la resistenza all’esterno con tali temperature è minima, anche ben equipaggiati, per quanto l’assenza di umidità renda, ovviamente il tutto più sopportabile. La prima difficoltà è data dai ritmi del sonno da prendere, prima nei mesi di luce piena, quando non si andrebbe mai a dormire, e poi anche in quelli di buio, per il motivo opposto. Poi ogni attività all’esterno andava svolta in coppia, muniti di radio al fine di limitare le possibili situazioni di pericolo. Comunque, da chirurgo della Base, ho dovuto trattare fratture e broncopolmoniti principalmente”.
E a livello psicologico quali sono state le difficoltà incontrate da lei e dagli altri studiosi e tecnici della base?
“Anche se la sensazione di paura non abbandona mai l’uomo, l’esperienza nel trattare con i pazienti, i loro familiari, il personale sanitario e l’età mi hanno aiutato a mantenere una condizione di equilibrio indispensabile per me stesso e per i colleghi, anche se non sempre i rapporti sono stati facili e le collaborazioni costruttive. Per quanto so dagli studi medici, tuttavia, ci sono stati, nel tempo, cambiamenti umorali nei soggetti che hanno vissuto esperienze così estreme, nonchè suicidi e omicidi legati ad un’esperienza prolungata. Per fortuna nel periodo in cui io sono stato alla base, cioè l’intero 2016, la situazione è stata sempre sotto controllo.”
Al ritorno a casa come ha reagito il suo fisico e come la sua psiche?
“Il ritorno ai ritmi di casa è stato segnato da un paio di settimane in cui non percepivo più il sapore degli alimenti, nonostante fossero normalmente speziati, in quanto, alla Base, l’acqua che veniva usata era paragonabile all’acqua demineralizzata dei ferri da stiro, quindi il mio fisico si era abituato a quel “non sapore”, ed è stato complicato riappropriarmi del gusto. Contemporaneamente è stato faticoso riabituarmi ai rumori; il “silenzio assordante” dell’Antartide aveva permeato la mia vita - l’unico rumore che talvolta rompeva quel silenzio era la stazione satellitare in orbita con gli astronauti.”
Dottor Lazzarini cosa rimane in Lei di questa esperienza?
“Di certo un accresciuto senso di autostima, dato dall’aver saputo affrontare difficoltà operative, relazionali e psico-fisiche di varia natura e intensità – date anche dal fatto che le persone della base provenivano da vari stati europei e, quindi culture diverse. Ma anche aver avuto il privilegio di stare in una relazione davvero speciale con la Natura.”
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La conferenza, evento organizzato per la ricorrenza dei 30 anni del Gruppo Scout AGESCI Livorno 10°, è stato il frutto di una domanda che ricorre nelle discussioni degli educatori della nostra associazione, se è ancora possibile educare alla responsabilità i nostri ragazzi nel contesto storico in cui viviamo? La risposta è affermativa , sicuramente ovvia. Infatti la Comunità Capi del Livorno 10° ha risposto SI a questa domanda.
Una domanda che si è posta continuativamente in questi 30 anni di Scoutismo nel quartiere di Corea e San Marco Pontino , ma educare oggi è sicuramente una cosa difficile e sfidante. Proprio per questo abbiamo voluto ed intitolato la conferenza non come un punto di domanda, ma con un'affermazione ed infatti
"L’educazione dei ragazzi ad essere responsabili è ancora oggi possibile". Molti sono stati i contenuti e gli spunti di riflessione durante la serata che ci sono stati dati dai due relatori chiamati ad introdurre la serata, il Diacono della Diocesi di Livorno, Prof. Andrea Zargani ed il Presidente del Comitato Nazionale AGESCI, Dr. Matteo Spanò. La sala era gremita di genitori dei nostri ragazzi, da educatori scout Livornesi e da molti amici a noi vicini.
Tra le presenze significative quella di Attilio Favilla, scout decano della città di Livorno scout di fama nazionale e del Consigliere Comunale Marco Cannito, che ha contribuito alla serata con un qualificato intervento. Presenti anche la comunità livornese del Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani (MASCI) , le Comunità Capi del Rosignano 1° e 2°, capi di Pisa e di Lucca.
Non ha fatto mancare la sua presenza Don Giorgio Eschini Parroco della Chiesa Nostra Signora di Fatima del quartiere di Corea, luogo in cui è nato e risiede il nostro gruppo scout da 30 ani. Gli stimoli e le conclusioni di questo evento saranno strumento per rendere la nostra azione educativa più incisiva adeguata ed appropriata.
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Sotto la guida di un esperto ornitologo della Polizia Provinciale, gli studenti hanno potuto osservare, muniti di binocoli, uccelli palustri come folaghe, garzette, alzavole, aironi bianchi, germani, cavalieri d’Italia, e perfino un falco di palude ed un frullino, quest’ultimo alzatosi inaspettatamente in volo proprio al passaggio di uno studente. Durante il percorso sono state osservate gallerie scavate nel limo dal gambero della Louisiana, specie alloctona, ma molto presente nella palude di Grecciano. Lo scompenso prodotto all’ecosistema dalla comparsa del temuto gambero, noto per la sua aggressività, non è stato così impattante, grazie all’intervento degli aironi piuttosto ghiotti del terribile ospite americano. Gli studenti, infatti, hanno trovato tra il fango numerosi resti dei malcapitati crostacei. Oltre ai resti dei gamberi della Louisiana, durante il percorso sono state rinvenute molte cartucce di plastica lasciate dai cacciatori di palude: “sicuramente un comportamento da condannare, data la difficoltosa biodegradabilità dei materiali – hanno osservato gli studenti delle biotecnologie Ambientali –non bastano i pallini di piombo e acciaio che disseminano nell'ambiente durante la caccia".
Nelle acque sono stati effettuati dei campionamenti dagli studenti, sotto la guida dei docenti. I campioni di acqua saranno portati presso i laboratori dell’Istituto Galilei e sottoposti ad analisi chimiche, in particolar modo indagini su metalli pesanti, e microbiologiche per la ricerca dei Clostridi solfito-riduttori.
Gli studenti hanno documentato ogni fase della visita scattando numerose foto, anche con strumentazione professionale, per la presentazione del percorso effettuato. I docenti e la 4A BIA ringraziano vivamente il Corpo della Polizia Provinciale di Livorno, in particolar modo il Comandante Trusendi, per aver dato loro la possibilità di visitare un ambiente così poco conosciuto dalla normale cittadinanza, ma così ricco di spunti di studio e di approfondimenti nell’ambito delle Biotecnologie Ambientali.
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In mostra immagini bellissime della città imperiale corredate di didascalie in italiano, inglese, francese, spagnolo ed ovviamente in cinese. All’ingresso della mostra anche un pannello di introduzione in cui si traccia il percorso che l’Istituto Vespucci –Colombo ha intrapreso con il Ministero della cultura cinese con l’obiettivo di avvicinare le scuole italiane in cui viene studiato il mandarino con quelle cinesi.
“Chinese dream” – questo il titolo della mostra - è stato scelto per indicare il sogno degli studenti, quello appunto di mettere in pratica ciò che apprendono nei loro studi di lingua cinese, vivendo, anche se per sole due settimane, nella grande Pechino.
La mostra sarà inaugurata venerdì 31 marzo alle ore 11 alla presenza dell’assessore alla cultura Francesco Belais, della dirigente dell’Istituto Vespucci-Colombo Simonetta Costagliola e della prof.Chiara Buchetti (docente di lingua cinese dell’Istituto e ideatrice della mostra). Alla cerimonia sarà presente anche Silvia Calamandrei, figlia di Piero Calamandrei, ospite dell’Istituto per un incontro con gli studenti sul tema “Cina di ieri e di oggi”.
La mostra sarà visitabile dal 31 marzo al 30 aprile 2017 in orario di apertura dell’Emeroteca (via del Toro) : dal lunedì al venerdì 8.30/13.30 -14.30/19.30; il sabato 8.30/13.30.
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