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Oji è il marchio di abbigliamento che prende il nome del cane di famiglia di Simone e Veronica De Luca, due giovani fratelli pratesi, che hanno trasformato la produzione di magliette per divertimento in un brand esportato in tutto il mondo, seguendo una ricetta a base di creatività, calcio e passione. Ci sono infatti testimonial d'eccezione del mondo dello sport come Leonardo Pavoletti, Gigio Donnarumma e Gianluca Di Marzio, accompagnati da personalità dello spettacolo come Leonardo Pieraccioni, Carlo Conti e Giorgio Panariello.
Proprio l'essere riusciti a realizzare questo sogno ha spinto Simone e Veronica ad andare in giro per le scuole d'Italia per raccontare la loro esprienza. Il progetto "Scuola Oji" si pone come obiettivo quello di confrontarsi con gli studenti su temi come l'ambizione positiva, l'imprenditoria giovanile, la creatività e l'utilizzo dei social nel mondo del lavoro. L'iniziativa si avvale anche dell'importante collaborazione con l'associazione Autismo Livorno, di cui alcuni membri erano presenti all'incontro al Colombo. "Nei giovani deve emergere il coraggio di realizzare i propri sogni - hanno commentato i fratelli De Luca - e noi mettiamo a disposizione la nostra azienda per far sì che i ragazzi possano crescere, conoscerci e collaborare. Da Livorno, infatti, i ragazzi delle classi 3B e 3 C del Liceo Artistico Colombo, coordinati dalle professoresse Michela Castaldo e Roberta Piscopia, attraverso un percorso di alternanza scuola-lavoro proporranno dei disegni che potranno diventare delle nuove linee da esporre al Pitti Uomo e al Pitti Bimbo".
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In primo luogo il professore Stefano Semplici, ordinario di Etica sociale a Roma “Tor Vergata”, ha spiegato come la riflessione sui diritti e su che cosa significhi “avere un diritto” implichi il riferimento a tre elementi: il titolare del diritto, il suo contenuto e il destinatario di un’obbligazione ad operare per il suo rispetto, la sua protezione e la sua realizzazione. L’art. 32 della nostra Costituzione stabilisce che spetta alla Repubblica tutelare la salute come "fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività", garantendo cure gratuite agli indigenti. Posta questa premessa, il prof. Semplici si è soffermato in particolare su tre aspetti. In primo luogo, la prospettiva globale nella quale va inquadrato questo problema: sono molte e profonde le disuguaglianze fra gli esseri umani, guardando alla speranza di vita e a tutti gli indicatori utilizzati in questo ambito, anche come riferimento per le azioni da intraprendere nell’ambito dell’Obiettivo 3 (Salute e benessere) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. Queste disuguaglianze creano altrettante responsabilità per i politici, ma anche per la coscienza di tutti i cittadini. È stata poi sottolineata l’importanza della prevenzione, a partire dalla tutela dell’ambiente e dagli stili di vita, insieme all’esigenza di assicurare concretamente a tutti i cittadini i livelli di assistenza appropriati ai loro bisogni, anche affrontando la sfida delle risorse necessarie per questo e altri fondamentali diritti di cittadinanza, come l’istruzione. È proprio in questa prospettiva che il prof. Semplici ha infine evidenziato alcune criticità della “regionalizzazione” del sistema sanitario: la definizione dei livelli essenziali di assistenza non ha impedito che si creassero differenze notevoli e difficilmente accettabili fra le diverse aree del paese. Sono questi i temi sui quali ogni cittadino e dunque anche i giovani sono chiamati a riflettere, alla luce dei principi di libertà, uguaglianza e solidarietà sanciti dalla Costituzione.
E’ poi intervenuto Filippo Alberto La Marca, membro del Tribunale diritti del malato di Livorno e del Comitato etico Azienda Usl Toscana Nord Ovest, il quale, dopo un excursus legislativo sul diritto alla salute fino alla Carta europea dei diritti, ha presentato il Tribunale dei diritti del malato, nato per garantire dignità ai cittadini, e la Carta dei diritti del cittadino malato. Come testimonia anche la nostra esperienza, i diritti non sempre vengono rispettati: all’informazione, alla privacy, ad evitare i dolori non necessari, alla qualità della vita, alla sicurezza, al tempo del paziente, al reclamo ed al risarcimento. La Marca ha poi posto un problema importante: Il SSN è sostenibile? Cosa si può fare per migliorarlo? Non si corre il rischio, in nome di alcune evidenti inefficienze, di favorire il settore privato e quello assicurativo con un inevitabile indebolimento del servizio pubblico?
Tematiche dunque importanti proposte agli studenti, con l’invito ad approfondire questioni così importanti di cittadinanza attiva e responsabile
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Miglioramento sismico - "Per adesso gli investimenti sono stati pochi - ha riferito l'ingegner Luca Barsotti, dirigente del settore edilizia pubblica e impianti - Dovremo adesso pianificare le verifiche degli edifici".
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L’iniziativa, avviata dall’Ufficio Relazioni Esterne e dal Ministero dell'istruzione, prevede lo sviluppo di due argomenti:
- gli studenti della scuola primaria si occuperanno del tema "Io=Noi - Legalità=Responsabilità" e potranno concorrere, individualmente o in gruppo, per la realizzazione di manifesti, fotografie, disegni, collages, plastici, progetti tridimensionali e lavori a tecniche miste;
- gli studenti di scuola secondaria di primo e secondo grado dovranno invece approfondire il tema "Il futuro è nella memoria: come riconquistare spazi di legalità collettiva". La categoria artistica sarà la graphic novel e il cinema televisivo: verrà fornito sul sito www.poliziamoderna.it, nella sezione dedicata al concorso, un kit didattico composto dalla presentazione dei personaggi del fumetto del commissario Mascherpa, edito dalla rivista "Polizia Moderna", e i ragazzi dovranno produrre il finale della storia "La rosa d'argento", una fittizia indagine che si svolge in Calabria, per poi girare un spot di tre minuti ispirato ai personaggi e al finale da loro scelto.
Il concorso si concluderà con una cerimonia di premiazione degli elaborati realizzati dagli studenti: una commissione provinciale sceglierà un lavoro vincente per ogni categoria, che poi andranno a concorrere nella finale nazionale di Roma nel mese di marzo 2018.
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Pedoni: un rischio diffuso. Il principio fondante del corso è quello per cui tutti rivestiamo prima o poi il ruolo di pedoni. Ogni anno in Europa oltre 8mila persone vengono coinvolte in incidenti stradali con esito mortale. La maggior parte degli incidenti in cui sono coinvolti pedoni, accade nelle aree urbane e di questi quasi un quarto sugli attraversamenti. Nel 30% degli incidenti in cui sono coinvolti un’auto che viaggia a 40 km/h e un pedone, c’è il rischio di esito mortale.
Per questo motivo l'Aci e il Miur - Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, si sono schierati per il progetto “A passo sicuro”, rivolto ai bambini delle scuole primarie, a quelli dell'ultimo anno della scuola dell'infanzia e ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado.
Giovani messaggeri di sicurezza. I ragazzi tra i 5 e i 14 anni dovrebbero essere i primi destinatari della comunicazione in materia di sicurezza stradale. Questo perché gli incidenti costituiscono la principale causa di morte tra i giovani e i bambini di oggi, già protagonisti della strada come pedoni e ciclisti, incarnano la generazione dei futuri automobilisti.
Su di essi bisogna perciò investire per diffondere la cultura della responsabilità stradale, di modo che, anche in maniera riflessa, tali sollecitazioni possano scardinare le abitudini sbagliate degli stessi adulti che li circondano.
Informare educando i futuri utenti della strada: spostarsi senza motori è certamente salutare, a condizione però che sia fatto in maniera consapevole e seguendo le regole previste dal Codice della Strada.
Questo l’ambizioso scopo che, anche secondo la specifica ‘mission’ istituzionale, si prefissa l’AC provinciale attraverso la promozione dell’ennesima iniziativa ludico-didattica.
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Questo progetto, ormai collaudato è declinato in modo da presentare agli studenti di Livorno e di altre città due siti significativi per la storia la cultura e le tradizioni livornesi: la Sinagoga e il Mercato. Un vero e proprio percorso esperienzale che comprende la visita guidata alla Sinagoga di Livorno, con approfondimento sulla storia di Livorno e sulla storia degli ebrei a Livorno, dalle Livornine ad oggi ed una visita guidata al Mercato Centrale con attenzione sia al contenitore con la sua maestosa architettura dove il bello e l’utile si fondono che al contenuto: le botteghe, i saloni, i banchi ricchi di profumi, colori e sapori.
Nel salone delle Gabbrigiane la cuoca Jael attende gli studenti per mostrare loro la lavorazione delle roschette, ormai simbolo delle contaminazioni ebraiche sefardite nella cucina livornese. Al termine la degustazione delle roschette arricchisce questo percorso, che diviene così una vera esperienza per gli studenti che permette loro di assaporare, in modo semplice e partecipativo, l’autenticità del territorio e le tradizioni storiche, che ricorderanno nel tempo.
Per info: Amaranta Servizi 320-88.87.044
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Gli studenti, accompagnati dalla professoressa Annalisa Bove, cordialmente ospitati da tutto il personale della redazione di “TeleGranducato” e guidati dal giornalista Luca Salvetti, hanno avuto la possibilità di visitare gli ambienti in cui si realizzano i servizi giornalistici e di conoscere le tecniche per il montaggio dei notiziari.
I ragazzi si sono mostrati sin da subito interessati, attraverso domande, interventi e proposte da cui è emerso il loro entusiasmo nel far parte di un progetto che, approcciandoli ad un ambiente particolare, come quello televisivo, può offrire loro anche spunti di scelte future.
Di seguito i nominativi degli alunni che hanno partecipato alla visita: Attanasio Asia, Catarsi Filippo, Del Bravo Alessandro, Gailli Edoardo, Gastaldin Giulia, Giachetti Tommaso, Guarnieri Iacopo, Guerri Leonardo, Guidi Dario, Liperini Alice, Lopedote Alessandro, Ostinelli luca, Romeo Shadi, Stasi Francesco.
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In primo luogo il professore Stefano Semplici, ordinario di Etica sociale a Roma “Tor Vergata”, ha spiegato come la riflessione sui diritti e su che cosa significhi “avere un diritto” implichi il riferimento a tre elementi: il titolare del diritto, il suo contenuto e il destinatario di un’obbligazione ad operare per il suo rispetto, la sua protezione e la sua realizzazione. L’art. 32 della nostra Costituzione stabilisce che spetta alla Repubblica tutelare la salute come "fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività", garantendo cure gratuite agli indigenti. Posta questa premessa, il prof. Semplici si è soffermato in particolare su tre aspetti. In primo luogo, la prospettiva globale nella quale va inquadrato questo problema: sono molte e profonde le disuguaglianze fra gli esseri umani, guardando alla speranza di vita e a tutti gli indicatori utilizzati in questo ambito, anche come riferimento per le azioni da intraprendere nell’ambito dell’Obiettivo 3 (Salute e benessere) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. Queste disuguaglianze creano altrettante responsabilità per i politici, ma anche per la coscienza di tutti i cittadini. È stata poi sottolineata l’importanza della prevenzione, a partire dalla tutela dell’ambiente e dagli stili di vita, insieme all’esigenza di assicurare concretamente a tutti i cittadini i livelli di assistenza appropriati ai loro bisogni, anche affrontando la sfida delle risorse necessarie per questo e altri fondamentali diritti di cittadinanza, come l’istruzione. È proprio in questa prospettiva che il prof. Semplici ha infine evidenziato alcune criticità della “regionalizzazione” del sistema sanitario: la definizione dei livelli essenziali di assistenza non ha impedito che si creassero differenze notevoli e difficilmente accettabili fra le diverse aree del paese. Sono questi i temi sui quali ogni cittadino e dunque anche i giovani sono chiamati a riflettere, alla luce dei principi di libertà, uguaglianza e solidarietà sanciti dalla Costituzione.
E’ poi intervenuto Filippo Alberto La Marca, membro del Tribunale diritti del malato di Livorno e del Comitato etico Azienda Usl Toscana Nord Ovest, il quale, dopo un excursus legislativo sul diritto alla salute fino alla Carta europea dei diritti, ha presentato il Tribunale dei diritti del malato, nato per garantire dignità ai cittadini, e la Carta dei diritti del cittadino malato. Come testimonia anche la nostra esperienza, i diritti non sempre vengono rispettati: all’informazione, alla privacy, ad evitare i dolori non necessari, alla qualità della vita, alla sicurezza, al tempo del paziente, al reclamo ed al risarcimento. La Marca ha poi posto un problema importante: Il SSN è sostenibile? Cosa si può fare per migliorarlo? Non si corre il rischio, in nome di alcune evidenti inefficienze, di favorire il settore privato e quello assicurativo con un inevitabile indebolimento del servizio pubblico?
Tematiche dunque importanti proposte agli studenti, con l’invito ad approfondire questioni così importanti di cittadinanza attiva e responsabile
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Siamo a Kronos, un luogo senza tempo dove lavorano tre bizzarri figuri in camice medico. Precisione, efficienza, natalità: qui si decide il destino di ogni nascituro, qui lo si spedisce ai futuri genitori secondo rigide, imperscrutabili regole che nessuno, fin dai tempi di Adamo ed Eva, ha mai messo in discussione. Finché un giorno un futuro bambino si ribella: proprio non gli va che qualcuno decida per lui. Vuole scegliere da solo. Ma non si possono scegliere i propri genitori. O forse sì… Nel corso dello spettacolo vengono mostrati, raccontati e danzati diversi tipi di mamme e papà: buffi, giocosi, teneri ma anche arrabbiati, nervosi, assenti. Infinito è il catalogo dei candidati, e infinite le sfumature che ciascuno di loro nasconde, perché dietro le apparenze c’è sempre qualcosa di inaspettato. Su chi cadrà la scelta?
Col naso all’insù è un libero gioco in cui le emozioni e i comportamenti diventano spunto per la creazione di un momento spettacolare tra parola, danze, clownerie e musica. È un inno al potere dell’immaginazione e della libertà. Un’occasione per divertire, stupire, e delicatamente far riflettere.
“La nostra prima ispirazione – dichiarano gli autori - viene dal Catalogo dei genitori, un libro di Claude Ponti in cui i bambini possono osservare un’esilarante carrellata di tipologie di genitori fantastici e surreali. Altre letture fondamentali sono state gli scritti di Jorge Luis Borges e Stefano Benni, in cui animali immaginifici popolano mondi paralleli e la fantasia non ha confini".
Ma non sono forse anche le mamme e i papà, per i loro bambini, degli esseri straordinari, meravigliosi, irresistibili e buffi? Questi esseri che li hanno procreati sono il loro riflesso, tutto da scoprire ed immaginare. Saranno loro che li accompagneranno nella loro formazione e per tutta la vita. L’amore che lega un genitore al proprio figlio è per sempre. Ed è l’amore più bello…ma anche quello più complicato. Col naso all’insù è il pretesto per giocare con leggerezza proprio su questo; dare libero sfogo alla fantasia e creare genitori bizzarri, stupefacenti, terribili e magici. Genitori albero e genitori tascabili. Affascinanti e impossibili. Per poi scoprire, alla fine, che un po’ di magia i nostri genitori ce l’hanno davvero. Basta solo saperla riconoscere…
Da un’idea di Giorgio Rossi una produzione Associazione Sosta Palmizi una creazione di Giorgio Rossi, Elisa Canessa, Federico Dimitri e Francesco Manenti Percorso drammaturgico Nadia Terranova interpreti Elisa Canessa, Federico Dimitri e Francesco Manenti costumi Roberta Vacchetta illustrazioni e scenografie Francesco Manenti.
Info: www.teatrogoldoni.it
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Avendo l’organizzazione deciso di aprirsi anche alle istituzioni scolastiche, nell’ambito dei progetti di Alternanza Scuola Lavoro, l’istituto ha immediatamente risposto con entusiasmo alla proposta del Montecatini International Short Film Festival, perché da anni è attivo nel divulgare il linguaggio filmico, ad appassionare giovani e adulti al cinema, grazie al corso di storia del cinema tenuto dal Professor Massimo Ghirlanda e dai suoi collaboratori .
Il protocollo, siglato della dirigente, Simonetta Costagliola, e dal presidente Marcello Zeppi, prevede tre azioni che vedranno i ragazzi della 5 H turistico seguiti dalla professoressa Elena Lorenzini, quelli della 4a C liceo artistico e 5aB/C LadLag coordinati dalla professoressa Simona Aliotta e dalle colleghe Del Re e Danesi coinvolti nell’attività di traduzione dei sottotitoli di alcuni cortometraggi che parteciperanno all’edizione 2018 del Festival, nella realizzazione di elaborati da cui verranno girati dei veri corti o docu-film e nell’assegnazione un premio ad uno dei film in concorso, grazie al lavoro di una giuria creata apposta all’interno dell’istituto, presieduta dal professor Massimo Ghirlanda.
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